LA FRAGILITA’: la Signora della Forza!

Non è un semplice slogan ma il concetto guida che riassume alla perfezione l’incontro che si è tenuto venerdì 31 gennaio presso l’oratorio San Francesco della Gran Madre di Dio dal titolo LA FRAGILITA’.

Gli ospiti della serata Umberto Battista, allenatore e presidente di APSD Sport Benessere e Salute Mentale, e Matteo Vitali, portiere di calcio a 5 e campione del mondo nel 2018 con la nazionale Crazy for football, hanno raccontato la loro esperienza davanti a 80 ragazzi, giovanissimi e giovanotti, delle parrocchie Gran Madre di Dio, Torrette e Metaurilia, Marotta, san Costanzo e San Paolo al Vallato.

Umberto e Matteo hanno parlato dei loro vissuti personali e di come la depressione sia il male da combattere nella nostra società, una vera piaga da non sottovalutare che può colpire tutti, con una grande incidenza sui giovani come confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Umberto ci ha raccontato la sua esperienza famigliare a contatto con la propria madre “Signora Fragilità”, vittima di una forte depressione già dalla fine degli anni ottanta, delle sue battaglie perse nel tentativo di aiutarla a guarire e del suo riscatto quando ha deciso di creare a Fano il progetto Sport Benessere e Salute Mentale che identifica una squadra di calcio a 5 costituita da giovani normodotati (che poi di problemi ne abbiamo tutti) integrati a ragazzi in cura al Dipartimento di Salute Mentale provinciale come lo stesso Matteo. Tante sono le partite vinte e i risultati eccezionali ottenuti, così importanti che il progetto è diventato un punto di riferimento in Europa in quanto fortemente innovativo e pioneristico dal punto di vista dell’inclusione sociale. Moltissime realtà si sono ispirate al progetto dell’ideatore che ha poi contribuito a creare una rete internazionale di relazioni tra più stati e a dar vita al Campionato del Mondo di calcio a 5 per pazienti psichiatrici.  Il prossimo mondiale è in programma in Perù a fine anno.

Poi ha preso il microfono Matteo, la sua timidezza si è subito trasformata in grinta e voglia di emergere, la sua voce e le sue parole, solo apparentemente titubanti, hanno donato ai giovani grandi emozioni e riflessioni. Dall’altra parte i ragazzi hanno risposto con interventi spontanei e condivisioni di esperienze famigliari, dimostrando ancora una volta che essi sanno sempre stupire il mondo degli adulti, toccando corde emotive incredibili.

Lo sport ancora una volta diventa un mezzo preferenziale per avvicinare gli altri, anche coloro che sono emarginati che se opportunamente guidati possono trovare il loro spazio; il sacrificio e la fatica degli allenamenti fanno parte del processo riabilitativo e motivazionale. Ecco che la fragilità diventa dunque opportunità di riscatto, voglia di rivalsa e tutto questo, ci hanno ben spiegato Umberto e Matteo, è possibile solo se si impara a credere sempre di più in se stessi.

L’incontro si è poi concluso con un abbraccio corale a Matteo e il lancio del guanto di sfida: presto infatti una rappresentativa dei giovanissimi affronterà in una partita amichevole di calcio a 5 la squadra APSD sport benessere e salute mentale. E come succede nello sport così nella vita solo attraverso il confronto si può crescere e migliorare.

print